martedì 9 agosto 2016

Presidenziali Statunitensi

Puntuale come un olimpiade a novembre le presidenziali "americane" (so benissimo che sono statunitensi) calamiteranno l'attenzione mondiale, distraendoci da quella che è la politica del vecchio continente.
Il 2016 porterà sicuramente in Casa Bianca una novità, perché fra la miriade di candidati minori (Dan Bilzerian uno di questi), i due partiti politici che hanno sempre candidato il futuro presidente statunitense presentano da un lato una donna e dall'altro un imprenditore milionario.
La dicotomia è netta, politica contro antipolitica, chi cerca di parlare alla testa contro chi parla alla pancia degli elettori...
I sondaggi degli ultimi giorni sembrano prevedere una vittoria più che netta della candidata democratica contro quello che è probabilmente il più ridicolo dei candidati della storia (ed in Italia ne abbiamo conosciuti parecchi di questo genere).
Al di là delle biografie dei due candidati, e delle controversie che hanno accompagnato le rispettive vite, questa campagna elettorale pare focalizzarsi sulla estrema personalizzazione dei candidati, dimenticando totalmente i veri programmi elettorali.
Se da un lato, il repubblicano parla di costruzione di muri e di autarchia due concetti anacronistici che poco hanno a che vedere con un capitalista, ma che fanno colpo sulla classe media impoverita da quella globalizzazione tanto spinta da tycoon come lui.
Dall'altro, la democratica, cerca di salvare il possibile che potrebbe ereditare dagli otto anni del presidente nobel per la pace, cerca di parlare di pace quando in realtà votò gli interventi in Iraq e Afghanistan, cerca di fare sua la bandiera per i diritti civili anche se in passato si dichiarò contro i matrimoni fra persone dello stesso sesso. In questa confusione di idee e di proclami, l'unica argomentazione valida sembra essere che una donna presidente degli Stati Uniti sarebbe una rivoluzione per una politica ancora oggi troppo sessista.
Il dubbio che però mi attanaglia è come sia possibile che dopo anni di lotte sociali per i diritti civili, la parità fra i sessi, aborto e divorzio, la rivoluzione possa arrivare da una donna che nel 2016 porta ancora il cognome del marito!